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CAMPO DI BATTAGLIA
un film di
Gianni Amelio

regia GIANNI AMELIO
soggetto GIANNI AMELIO
liberamente ispirato a “LA SFIDA”
di CARLO PATRIARCA
edizioni BEATBESTSELLER

sceneggiatura
GIANNI AMELIO
ALBERTO TARAGLIO
fotografia LUAN AMELIO UJKAJ
musica FRANCO PIERSANTI
editore Creazioni Artistiche Musicali C.A.M. S.r.l.
montaggio SIMONA PAGGI
costumi LUCA COSTIGLIOLO
scenografia BEATRICE SCARPATO
arredamento LIA CANINO 
aiuto regista
PAOLO GIACOMO MARINO
casting MAURILIO MANGANO
operatore alla macchina
EMANUELE CHIARI
trucco ROBERTO PASTORE
acconciature
ELISABETTA DE LEONARDIS
suono di presa diretta
EMANUELE CICCONI
microfonista ANDREA COLAIACOMO
montaggio del suono
ALESSANDRO FELETTI
tecnico del missaggio
MARCO FALLONI
VFX CAOS ONLINE / DIGIMAX
organizzatore generale
CARLO CORBUCCI
produttore esecutivo
PATRICK CARRARIN
produttrici delegate per RAI CINEMA
SAMANTA ANTONNICOLA
SARA CONFORTI
prodotto da 
SIMONE GATTONI
MARCO BELLOCCHIO
BEPPE CASCHETTO
BRUNO BENETTI
una produzione  
KAVAC FILM
IBC MOVIE
ONE ART
con RAI CINEMA



con la collaborazione di   
REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA e
FRIULI-VENEZIA GIULIA FILM COMMISSION

 

e in collaborazione con 
TRENTINO FILM COMMISSION

 

distribuzione italiana
01 DISTRIBUTION
distribuzione internazionale  
RAI CINEMA INTERNATIONAL DISTRIBUTION

nazionalità ITALIANA
durata film 104’
anno di produzione 2024    
uscita in sala 5 settembre 2024   

cast artistico
ALESSANDRO BORGHI
GABRIEL MONTESI 
FEDERICA ROSELLINI
GIOVANNI SCOTTI 
VINCE VIVENZIO 
ALBERTO CRACCO 
LUCA LAZZARESCHI 
RITA BOSELLO  


un film di GIANNI AMELIO

Sul finire della Prima guerra mondiale.
Due ufficiali medici, amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi.
Molti di loro però si sono procurati da soli le ferite, sono dei simulatori, che farebbero di tutto per non tornare a combattere.
Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro.
Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, non si trova a proprio agio alla vista del sangue, è più portato verso la ricerca, avrebbe voluto diventare un biologo... (segue nel pressbook)
 
 
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